ARCES VIADANA, Ucraina,: "Faremo la nostra parte con la solidarietà"

Bisogna immediatamente fermare le armi e riprendere la strada della diplomazia e del diritto internazionale. Mobilitiamoci per la pace e la ripresa del dialogo. Facciamo appello a un immediato cessate il fuoco e per la ripresa del negoziato che ascolti le ragioni di tutti gli attori, scongiurando una escalation dagli esiti imprevedibili.

"Faremo la nostra parte, come sempre e anche in questo caso". L’ARCES di Viadana – spiega Giuseppe Guarino – come da sempre è disponibile ad accogliere presso la propria associazione la comunità ucraina presente a Viadana e dintorni aprendo anche un canale umanitario di aiuti alimentari, vestiario o tramite iban dell’associazione che sarà presente su sito www.arcesviadanaodv.it, il presente appello va soprattutto  alle altre associazioni se vorranno collaborare e ai privati.

"Quello che sta accadendo non può lasciarci indifferenti,  tanti uomini, donne e bambini innocenti hanno bisogno nel nostro piccolo anche di noi“. Già ieri l’associazione aveva preso una dura posizione nei confronti della guerra: “Anche la nostra associazione condanna l’inaccettabile intervento militare russo e invita alla mobilitazione per la cessazione immediata del conflitto in Ucraina e la ricerca di una soluzione di pace. Siamo vicini al popolo Ucraino e lo saremo fino al termine di questo scempio. Rifiutiamo la logica bellicista e imperialista che ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa. Non ci arruoliamo e non mettiamo l’elmetto della NATO in testa. Condanniamo l’invasione russa dell’Ucraina e l’espansionismo della NATO che ha deliberatamente prodotto un’escalation irresponsabile alimentando il nazionalismo ucraino e l’attacco contro le repubbliche del Donbass.

Siamo contro la guerra, senza se e senza ma. Lo eravamo quando la Nato bombardava la Serbia per imporre l’indipendenza del Kossovo e lo siamo oggi che la Russia invade l’Ucraina in nome dei diritti delle popolazioni russe del Donbass. L’Italia deve innanzitutto rifiutare qualsiasi coinvolgimento e recuperare il ruolo di pace e ripudio della guerra della nostra Costituzione. Bisogna immediatamente fermare le armi e riprendere la strada della diplomazia e del diritto internazionale.

Mobilitiamoci per la pace e la ripresa del dialogo. Facciamo appello a un immediato cessate il fuoco e per la ripresa del negoziato che ascolti le ragioni di tutti gli attori, scongiurando una escalation dagli esiti imprevedibili. I popoli dell’Europa costringano i governi a scegliere la via della pace e del disarmo. Siamo al fianco delle voci che in Ucraina e in Russia chiedono di fermare la guerra e i nazionalismi“.

 

Wm-f.lotito