ARCES VIADANA, FDI di Isola ringrazia arces per l'ambulanza: un bel gesto.
La Calabria è una terra complessa. Ancor più complessa di quanto lo sia il mantovano. Ma è pure una terra in cui, se fai una cosa, la gente lo sa e lo apprezza e non si fa problemi a riconoscertene il merito. E' successo così. A ringraziare ARCES per aver contribuito all'acquisto di un'ambulanza, Vincenzo Gentile e i circoli Provinciali e comunali di Fratelli d'Italia.
Nessuno è profeta in patria, ma poco (forse) importa. E forse basterebbe poco. Giuseppe Guarino, presidente di ARCES Viadana, di patrie ne ha due. La sua terra natìa, la Calabria, e quella di adozione, Viadana. Ed è proprio a Viadana che ARCES opera ogni qual volta ve ne sia la necessità. Lo ha fatto per le calamità, lo ha fatto per le famiglie indigenti, italiane e straniere senza distinzioni. Lo ha fatto – è notizia già data di settimana scorsa – per i bambini, insieme a COOP e Croce Rossa. Nessun grazie, nessun attestato di stima, nessuna foto ufficiale. Qualche amarezza da mandar giù ed una forza infinita.
La Calabria è una terra complessa. Ancor più complessa di quanto lo sia il mantovano. Ma è pure una terra in cui, se fai una cosa, la gente lo sa e lo apprezza e non si fa problemi a riconoscertene il merito. E’ successo così. A ringraziare ARCES per aver contribuito all’acquisto di un’ambulanza, Vincenzo Gentile e i circoli Provinciali e comunali di Fratelli d’Italia.
“È di qualche settimana fa – scrive il circolo di FDI di Isola Capo Rizzuto/Le Castella e il Coordinamento provinciale – la notizia dell’arrivo di un’autoambulanza di supporto per il nostro comune. Ciò è stato possibile grazie allo spirito di solidarietà e senso di attaccamento al territorio che contraddistingue Giuseppe Guarino, Presidente dell’Arces Viadana. Un gesto che non passa certo inosservato agli occhi dei dirigenti Provinciali e locali di Fratelli d’Italia, se si considera la difficile situazione in cui versano i servizi sanitari a Isola di Capo Rizzuto e in provincia. Con la chiusura totale di alcune associazioni di volontariato sono anche spariti innumerevoli servizi a sostegno dei più fragili: trasporto disabili, trasporto dializzati, trasferimenti assistiti extra regionali.
Nonostante le grida di aiuto provenienti dalle famiglia isolitane e non solo, nessuno è intervenuto per ripristinare la situazione e garantire il diritto assoluto alla salute. Si, perché a Isola di Capo Rizzuto, stare bene ed essere assistiti non è più un diritto, ma un lusso. Basti pensare alla condizioni delle postazione di Guardia medica che non riesce a coprire, soprattutto d’estate, l’intero territorio, restando spesso scoperta, il che costringe a recarsi presso il nosocomio crotonese (e fare file estenuanti al pronto soccorso) anche per un semplice malessere.
Non bisogna dimenticare che Isola di Capo Rizzuto, considerate anche le frazioni, conta ben 18 mila abitanti e non può certo essere trattata alla stregua di un piccolo paese. Inoltre ciò che più ci rammarica è che le associazioni come l’ARCES non vengano valorizzate come meriterebbero, tenuto conto della grande professionalità dei suoi operatori.
Detto questo non ci resta che ringraziare nuovamente il presidente Guarino sempre attento e responsabile verso i più deboli, e tutta l’associazione ARCES di Isola di Capo Rizzuto per il lavoro che svolge sul nostro territorio, nella speranza che anche chi “siede nella stanza dei bottoni” possa comprendere chiaramente che la sanità non deve essere un settore di intervento marginale, ma la punta di diamante di ogni agenda amministrativa“.
Un bell’attestato di riconoscenza. “Ringrazio il circolo di FdI di Isola Le Castella e il Coordinamento Provinciale nella persona di Vincenzo Gentile – aggiunge il presidente ARCES – per essersi uniti alla mia voce per avere un’altra ambulanza a Isola. Al di là dei colori politici penso che bisogna impegnarsi e unirsi in questa comunità per avere una sanità di livello alto, iniziando proprio dai mezzi e attrezzature“. Dalla Calabria, dunque, la solidarietà viene sentita e arriva un ringraziamento per l’associazione mantovana. Arriva da lontano, ma poco importa: la voce riconoscente e il grazie sono gesti nobili. Molto più nobili di tutto il resto.