ARCES VIADANA, inizia la collaborazione con l'Associazione LORD THOMAS di Pomponesco.
Quando nel 2014 ho istituito l'Associazione Lord Thomas ho affrontato questo compito consapevole che per guidare l’associazione nel presente è necessario osservare attentamente quello che c’è, senza trascurare l’esperienza passata, né perdere di vista il futuro.
Allo stesso modo ritengo, da sempre, che sia fondamentale coinvolgere e ascoltare tutti i soci, che operano nei vari livelli delle articolazioni associative. La linfa vera dell’associazione sono i volontari che operano sui territori, nelle periferie più lontane, che con il proprio fare, giorno dopo giorno, rendono grande la nostra organizzazione. L’alchimia corretta per una governance efficace è basata, quindi, sulla consapevolezza che il cuore dell'associazionismo è il singolo socio che si riconosce all’interno di una grande famiglia.
Su tale premessa è nata l’idea di realizzare una collaborazione con l'Associazione Arces di Viadana che ha cominciato a prendere forma da quando si è avvertita la necessità di capire dove stiamo andando, quale ruolo stiamo occupando in una società che cambia sempre più velocemente dal punto di vista sociale, economico e in particolare in un periodo storico interessato da una grande trasformazione del volontariato, vedi la riforma del Terzo Settore. Era necessario chiamare in causa più associazioni possibile per dare risposta a questi interrogativi. Un primo passo è stata proprio la nascita di questa collaborazione.Un momento di svolta, un punto di partenza per una riflessione sulla nostra identità associativa, mettendo al centro quello che sentiamo di essere con i nostri punti di forza: l’essere una realtà di amicizia che si relaziona con Umanità, prima tra i soci volontari, poi verso l’altro, sia esso
persona da aiutare o istituzione da coadiuvare con la nostra esperienza.
Dal confronto con Giuseppe Guarino con il quale, mi permetto di dire, è nato un rapporto di reciproca stima, si è concretizzata la necessità di dare risposte con rigore scientifico ai nostri interrogativi.
Sono convinta che il lavoro che insieme realizzeremo saprà essere un importante contributo nel percorso che guiderà il volontariato a divenire un soggetto sociale sempre più in grado di fornire una risposta concreta ai bisogni, capace di contribuire alla costruzione di reti sociali per meglio contrastare il disagio sociale, per riappropriarci del ruolo sociale di portatori di positività e di quell’essere ponte di congiunzione tra il disagiato e le istituzioni.
Va dato merito ai tanti volontari soci che hanno condivideranno l’iniziativa con senso del dovere nei confronti di entrambe le associazioni e dei poveri, ai referenti territoriali che accompagneranno i nostri obiettivi e le nostre finalità, consapevoli che il loro contributo consentirà alle nostre organizzazioni di dare risposte sempre più adeguate alle povertà vecchie e nuove. Oggi possiamo dire di aver coniugato il sentimento umano di coloro che si sono spesi in questa iniziativa e il rigore scientifico per scrivere la prima pagina di un nuovo capitolo delle nostre associazioni.
Siamo fiduciosi che questo lavoro promuoverà una riflessione per noi volontari e anche per tutto il mondo del volontariato; una riflessione che partendo dalla dualità che ci caratterizza, sappia offrire l’opportunità di ridurre i vincoli e valorizzare le risorse che ne conseguono.
Jennifer Ravasi